UE: obbligo di registrazione dell'orario di lavoro

Obbligo orario lavoro

UE: obbligo di registrazione dell'orario di lavoro

Diventerà ben presto obbligatorio tracciare l’entrata e l’uscita dei propri dipendenti attraverso dispositivi che non potranno essere modificati o alterati. Una nuova rigida sentenza per il monitoraggio delle ore effettivamente lavorate dal personale dipendente di piccole, medie e grandi aziende.

Un sistema volto a controllare che non venga superato il limite di ore-lavoro, ma anche che i riposi vengano garantiti e gli straordinari riconosciuti.



Come fare?

La legislazione impone dunque sistemi di registrazione immodificabili: non basta quindi un foglio o una tabella excel, è necessario dotarsi di uno strumento preposto a tale scopo.

Ad oggi la timbratura da parte del personale, quando già prevista in azienda, avviene ancora molto spesso tramite badge. Un sistema facilmente aggirabile se chi timbra non è la persona titolare del tesserino. 

Volendo unire l’obbligo di registrazione dell’orario di lavoro a un maggior controllo la tecnologia ci viene in aiuto.

I sistemi più all’avanguardia

I software per il riconoscimento facciale o tramite impronta digitale sono sistemi anti frode accessibili all’impresa e adatti anche per la nuova normativa. Con un unico sistema sarà possibile controllare ritardi e presenze ma anche conteggiare il monte ore e l’orario di ingresso e uscita da presentare all’organo di controllo di competenza.

Non solo! Se l’impresa ha anche solo un dipendente operante in remoto, fuori sede, trasfertista etc. attraverso le applicazioni cloud questi si potrà loggare e sloggare semplicemente, in maniera sicura e corretta.

Garanzie e privacy 

Non di rado ci si pone il problema della perdita di controllo della privacy che tutta la tecnologia potrebbe portare con sé.

La normativa entrata in vigore un anno fa impone rigide regole che i migliori sistemi, naturalmente, rispettano proteggendo i dati archiviati.

Al momento in questa materia possiamo dire che i migliori sistemi sono i software per il riconoscimento del volto, ancor più di quelli per il riconoscimento delle impronte digitali. I primi infatti scansionano la stessa impronta, mentre i secondi non scansionano il volto ma solo sequenze cartesiane numeriche.

Non farti cogliere impreparato!

Il primo Paese in cui tale normativa è entrata in vigore già il mese scorso, precisamente il 12 maggio, è la Spagna. A seguire anche tutti gli altri Paesi membri dell’Unione dovranno presto adeguarsi a questa nuova normativa. 

Oltre a un maggior controllo per le imprese, grazie alla tecnologia sarà possibile anche un una miglior verifica di presenze e assenze del proprio personale ed anche un facile scambio di dati agli altri sistemi o dipartimenti, come per esempio il reparto hr o lo studio paghe. Dunque oltre al rispetto dei diritti dei lavoratori saranno a disposizione dati utili e affidabili per l’impresa.